Dietro le quinte del Sacro
Le sagrestie sono spazi chiusi al pubblico in cui si manifesta concretamente la struttura gerarchica del sistema Chiesa Cattolica.
Sono luoghi funzionali alla ritualità della celebrazione, e nello stesso tempo di energia spontanea e quotidiana.
Sono territori del prima e del dopo, luoghi non fotografati nè per motivi artistici nè durante le celebrazioni.
All’interno si trovano gli archivi, le sale di preparazione, i registri e i magazzini nei quali l’aspetto temporale della fede si può sperimentare nella sua forma più concreta.
In questi spazi accessori, zone rigorosamente ordinate confinano con ripostigli stracolmi di oggetti, opere d’arte dimenticate, quadri elettrici in bella vista, in cui si prova una sensazione di caos mista allo stupore della scoperta.
Si è investiti dalla contraddizione tra l’aspetto dimesso di quel luogo e la magnificenza e la solennità dell’altare limitrofo.
Si prova qualcosa di simile al fascino segreto delle quinte del teatro, con l’impressione di scoprire come viene fatta la magia, e nello stesso tempo avendo la sensazione che ogni cosa visibile non possa bastare a spiegare il mistero del Sacro.
La Diocesi di Brescia, con 473 parrocchie e 661 sacerdoti, insieme a Milano e Bergamo, è quella che forma il maggior numero di Sacerdoti e Vescovi, molti dei quali espatriati (sono 24 i Vescovi bresciani nel mondo).
Per questo le tre province sono chiamate “le Sagrestie d’Italia”.
Brescia è una delle poche città al mondo che conserva due cattedrali attive in termini di celebrazioni eucaristiche, ed è sede di importanza primaria a livello nazionale del settore dell’Editoria Cattolica.
( 2017 – in progress )